Bambini all'opera

Coppelia

o "La ragazza dagli occhi di smalto" è un balletto pantomimico in due atti e tre scene, coreografia originale di Arthur Saint-Léon su musica composta da Léo Delibes. Il libretto di Charles Nuitter e Arthur Saint-Léon è ispirato al primo racconto dei Notturni di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, Der Sandmann (L'uomo della sabbia), pubblicato nel 1815. È l'ultima creazione di Saint-Léon, morto tre mesi dopo la prima rappresentazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

Progetto musica Roberto Gallina

 

Cell. 329 48 10 951

per.corsimusica@gmail.com

Coppelia

Musiche di Leo De Libes

 

 

LA NOSTRA STORIA .... TUTTA DIVERSA!

 

Parte del  contenuto  della trama originale, amore, gelosia ed equivoci relativi,  non mi è sembrato adeguato per una proposta destinata a bambini della scuola primaria.

Interessante invece l'argomento della tecnologia meccanica al servizio dei desideri dell'uomo, di Coppelius, in questo caso, che per  possedere una perfetta e bellisisma donna, la costruisce.

Ecco quindi la trama originale trasformarsi in un percorso di creatori di giocattoli che illuminati da idee creative ( che  diventano personaggi e che sono i veri protagonisti della nostra storia) seguendo il progresso costruiscono personaggi meccanici sempre più elaborati , fino ad esagerare perdendo il controllo a fovore di automi umanoidi.

 

 

Una breve capitolo del libro del Piccolo Principe e la morale   ci regala nella novella dell’inventore di pillole, è risultato essere perfetto come  finale dello spettacolo....

…..ma ora parliamo di giocattoli

 

PROLOGO

Iniziamo con un prologo che suggerisce come nella nostra società si dia poco valore alle arti espressive in genere , preferendo sostenere innovazioni tese al profitto, all’automatismo e al risparmio di tempo.

 

 

QUADRO PRIMO

Un gruppo di artigiani fatica a trovare ispirazione e nuove idee per la costruzione di nuovi giochi.

Quando l’ispirazione arriva essi creano la molla e la relativa carica e lavorando insieme producono giochini meccanici che sono apprezzati nel mondo, e giustamente si dividono equamente il profitto che deriva da questo loro successo.

Ma sono proprio loro tutte queste belle idee? E se esistesse un luogo immaginario dove vivaci lampadine, illuminandosi di gioia, si divertono con le proprie idee, ancor prima che quest’ultime discendano nella mente degli uomini?

 

QUADRO SECONDO

Le idee a volte sono pigre ad arrivare … ma prima o poi …!

Nuove idee come ingranaggi , ruote e pignoni portano i nostri a creare scimmiette e tamburini con movimento a carica, per la verità piuttosto rumorosi.

La collaborazione iniziale dei nostri artigiani però subisce una battuta di arresto a causa del comportamento ambizioso e egoista di uno di loro, un certo Coppelius , il quale finisce per dirigere il lavoro degli altri e usurparne il guadagno.

 

QUADRO TERZO

Coppelius decide , contro il parere dei colleghi di aggiornare il laboratorio comprando macchinari più moderni e veloci , che però necessitano di mano d’opera ; ecco che la divisione dei compiti porta gli amici di una volta a essere sottomessi e non proprio contenti, tanto che le lampadine di turno sembra non riescano più ad accendere entusiasmi e a stuzzicare progressi. Quando faticosamente riesce a stimolare l’invenzione di pile e batterie , ecco che Coppelius ruba le idee ai colleghi , le fa proprie e in mancanza di originali pensieri trasforma semplici robot giocattoli in soldati atti alla guerra , cosa che non piace alle lampadine ma in compenso piace molto ai bambini di tutto il mondo.

 

QUADRO QUARTO

Davanti al rifiuto degli artigiani , ormai sottomessi, di pensare e creare in modo originale, le idee negano a chiunque altre nuove invenzioni, ma ecco che Coppelius riceve accidentalmente la fantastica idea del telecomando , con la quale crea e realizza una bambola automatica capace di ingannare chiunque , gli stessi rappresentanti del successo faticano a svelare il mistero.

 

QUADRO QUINTO

Sull’onda del successo Coppelius decide di modernizzare gli apparati di produzione, e con l’aiuto di traslocatori di professione, compra e allestisce un vero laboratorio elettronico nel quale il ruolo dei suoi ex compagni è quello di uomini di pulizia, ruolo che però durerà poco.

All’apice della sua vanità Coppelius fa costruire alla macchina alcuni raffinati replicanti, e con essi sostituisce quelli che un tempo erano i suoi amici e li fa buttare fuori da automi che crede essere preziosi e obbedienti servitori.

 

QUADRO SESTO

Ma … ben presto tutto sfugge di mano a Coppelius che svegliandosi , un giorno , trova i “suoi” replicanti al lavoro nella progettazione di città e pianeti ; progetti freddi, perfetti e plastificati che lui non riesce più a controllare e da cui lui stesso verrà definitivamente escluso.

 

FINALE

Ecco il mondo trasformato e gestito da chi, ovviamente, non è in grado di ricevere nuove idee e creare originalità.

Il gruppo di umani che , dopo ave riaccolto Coppelius pentito, cerca di intervenire fa dei tentativi di correggere i progetti dei replicanti senza riuscirvi, e idee nuove non riescono ad arrivare fino a loro.

 

E ora?

Ci vuole qualche idea per il finale?

Nel libro, il libro, col libro di Antoine de Saint-Exupery forse c’e la soluzione.

 

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